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ENDECAMERON 19
The subject of Endecameron 19 is Invisible cities, a novel by Italo Calvino. Which city comes after the end of the invisible cities, after the last gaze and the last word have made them visible? Another city? Fragments of the city? Each artist, like a new Marco Polo, presents his city to the Khan.
GEA is an invisible city that comes from the near future, from 2030.
Scendendo dal @CastellodiRoccaSinibalda, al termine di quell’incredibile esperienza di comunità temporanea che è stata @Endecameron19, mentre il paese si allontanava nello specchietto della mia auto e tornante dopo tornante mi inoltravo nei boschi sottostanti, la mia radio a frequenza libera si è imbattuta Shostakovich - String Quartet No. 8 in C minor Op. 110. 
Brano appropriato, decisamente in accordo con il mio sentire in questo lungo viaggio di allontanamento. È passata una settimana e il livello emozionale è ancora alto.
In the back of my mind recupero il perché #Shostakovich abbia scritto questa melodia così profondamente struggente. La versione ufficiale è che sia stata scritta per le vittime della guerra e di tutti i totalitarismi. La versione intima è per sé stesso in un periodo fragile e difficile. Si sente tutto all’interno del brano: la prima e la seconda ragione.
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GEA E IL POTLACH

Sei mesi fa la mia radio, sempre in sintonizzazione casuale, si imbatte in una discussione sul Potlach dissipativo. Difficile fermarsi in autostrada, perdo la frequenza, non capisco quale radio sia, non rintraccio il programma in podcast per sentirlo tutto. Ma la mia memoria mi grazia e riesco a ricordare il termine, cerco cos’è un Potlach e apprendo che è una cerimonia rituale degli Indiani dell’America del Nord-Ovest, in USA e Canada. Chiedo agli amici - artisti, storici, giornalisti, attivisti - se sanno qualcosa di Potlach…niente, nessuno conosce queste pratiche, deserto. Il tempo passa, sul Potlach rifletto in solitudine.
La terza sera a cena @castelloroccasinibalda si parla degli eventi futuri del castello e la compagnia teatrale che arriva poco dopo la nostra residenza si chiama Potlach. Curiose coincidenze. Chiedo. Apprendo che @CristinaCenci è grande esperta in materia. Sono tutta orecchi. Lei mi da dei libri, racconta le sue esperienze, condivide conoscenza. Fa ‘share’, parola rara quando non si tratta di video su fb.

Il tema di Endecameron 19 era ‘Le città invisibili ‘ di Italo Calvino. In particolare quale città viene dopo la fine delle città invisibili, dopo che lo sguardo e la parola le hanno rese visibili? Un'altra città? Frammenti di città?

GEA, il progetto artistico che ho presentato in quest’occasione, è una città invisibile che viene dal futuro prossimo, dal 2030. Ovvero dalla deadline definita dall’IPCC (Intergovenrnamental Panel for Climate Change) rispetto al superamento di 1,5 C di innalzamento della temperatura globale dall'epoca preindustriale. Temperatura oltre la quale i meccanismi di propagazione della vita come la conosciamo si rompono in modo irreparabile, il congegno non funziona più: la temperatura si alza, aumentano gli eventi climatici estremi, gli insetti non impollinano o lo fanno nel momento sbagliato, le piante non crescono e così via...
GEA dal 2030 ci indica la strada per evitare che il #climatechange annienti il nostro habitat. Le mie opere, fatte con plastica di recupero, doratura e pitture che abbassano l’inquinamento atmosferico, sono idealmente doni di GEA, moniti a chi viene prima per rendere possibile la vita dopo. #LedorVador

Mettere insieme le cose. In definitiva cosa sta alla base di GEA? E del Climate Change? Cosa mi racconta Shostakovich? Forse siamo immersi in un immenso Potlach? Davvero abbiamo bisogno di acquistare potere dissipando, acquistando manufatti - che di fatto condensano il lavoro di altri, il tempo di altre persone - per poi gettarli, per provare agli altri di essere abbastanza potenti da poterlo fare?

Disperdiamo. Nel nostro delirio di onnipotenza costruiamo per buttare. Il nostro mondo è usa e getta. Ma l’impatto non è a zero, l’impronta ecologica è pesante: restano gli scarti, la plastica, le polveri sottili, la CO2 in eccesso, i suoli inquinati, le falde avvelenate, i terreni disboscati. Una follia collettiva per sostenere l’assunto alla base di questo strano rito, ovvero che ognuno di noi è sbagliato. E che ha necessità di ripararsi, di acquistare e dissipare beni non necessari per divenire valevole. Questo fomentare il senso di inadeguatezza sta alla base di ogni legge di marketing. Come ci insegna Kotler le risorse sono finite, ma i bisogni sono potenzialmente infiniti e per stare sul mercato è necessario crearne di nuovi o evolvere i vecchi in altre forme. Acquistiamo per migliorarci, per essere accettati in società. Una volta compiuto l’acquisto, l’oggetto in sé perde la sua utilità primaria, non ha più necessità di esistere. È stato acquistato per convenienza sociale, è il gesto dell’acquisto, della dissipazione del denaro per quell’acquisto non necessario a contare. L’oggetto nella sua vita reale è mero rappresentante del gesto dell’entrarne in possesso, simbolo, cassa di risonanza di quel momento in cui ‘ci siamo potuti permettere’; mero memento, testimone di un ‘aver potuto’, e quindi di un ‘potere’. Industrializzazione del Potlach. Massificazione.
Vorrei poter dire che nessuno di noi è nato sbagliato, che nessuno di noi ha veramente bisogno di Potlach per provare il proprio potere. Credo sia questo il significato profondo del claim dei #FridaysForFuture ‘System change, not climate change’ : cambiare collettivamente il punto di vista, passando da un 'dover dimostrare' succube dello sguardo altrui a un 'poter liberamente essere'.

Il Castello di Rocca Sinibalda dalle alture si erge come fortezza dei nostri tempi, come luogo della ragione. Dalle sue alture turrite poste in forma di scorpione possiamo forse tentare lo sguardo dello storico, osservare a volo d'uccello lo svolgersi del corteo umano passare sotto i nostri occhi. Nelle sue collezioni troviamo la pubblicazione completa dell’Encyclopédie di Diderot e D’Alembert e L'Histoire Naturelle di Buffon. Edizioni prime che i saggi custodi della soglia preservano insieme a tanti altri saperi, diffondendo semi di conoscenza. Illuminismo applicato alla nostra epoca. Speranza.

Grazie a Enrico Pozzi, Cristina Cenci, Marco Stancati, Vincenzo Paragone, Alessandra Fenizi, Luisa Pronzato, Massimo Canevacci.

​(Vera Pravda)

http://www.castelloroccasinibalda.it/progetti/endecameron2019/
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